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mercoledì 13 gennaio 2021

CORONAVIRUS: zona bianca dal 16 gennaio: cos’è e in quali Regioni può scattare

Il nuovo decreto anti-Covid in vigore dal 16 gennaio introduce la fascia bianca per le Regioni che presentano gli indicatori migliori. Bar e ristoranti aperti anche la sera, riapertura di scuole, musei, cinema, teatri e palestre. «È la speranza di un graduale ritorno alla normalità». Ecco cosa potrebbe cambiare e per chi.

Ci sarà una nuova zona bianca dal 16 gennaio (quando entrerà in vigore il nuovo Dpcm anti-Covid), una sorta di “oasi verso il ritorno alla normalità” con riapertura di scuole, bar, ristoranti, cinema, teatri, musei e palestre nelle Regioni meno a rischio.

Ad annunciare l’introduzione della quarta fascia, accanto alla rossa, arancione e gialla, è stato oggi il ministro della Salute Speranza durante l’intervento alla Camera dei Deputati in merito alle nuove misure al vaglio del Governo per fronteggiare l’epidemia. L’area bianca è una delle principali novità in arrivo allo scadere dell’attuale decreto, accanto al divieto di fare asporto dai bar dopo le 18 e di spostarsi da una Regione all’altra anche in zona gialla.

La zona bianca avrebbe lo scopo di ridare speranza ai cittadini in questo inizio anno considerato da tutti, complice l’arrivo dei vaccini, l’inizio della fine della pandemia.

Zona bianca dal 16 gennaio: cos’è

Nella nuova zona bianca rientrerebbero le Regioni o le aree con gli indicatori migliori, tra cui bassissima incidenza e indice Rt, e capacità delle terapie intensive.

Qui potranno riaprire i luoghi della cultura (musei, mostre, sale da concerto, teatri, cinema), palestre e piscine; non ci sarà più il coprifuoco dalle 22 alle 5 e ristoranti e bar potranno riaprire senza limiti di orario. Una situazione che si avvicinerebbe al ritorno alla normalità dopo quasi un anno di limitazioni e divieti.

Ma essere in zona bianca non vorrebbe dire fine delle misure anti-contagio: continuerà a essere obbligatorio indossare la mascherina all’aperto e nei luoghi chiusi e non fare assembramento, mantenere il distanziamento interpersonale e igienizzarsi le mani all’ingresso dei negozi. Anche la ripartenza delle attività sportive e culturali dovrà seguire un protocollo da stilare tra gli operatori e i ministeri competenti.

Come si entra in zona bianca

La proposta di istituire una quarta zona accanto alla rossa, arancione e gialla, è arrivata durante il vertice di governo dell’8 gennaio da parte di Franceschini, appoggiato da Bonafede.

La zona bianca sarebbe il preludio di un graduale ritorno alla normalità, ben più dell’agognata zona gialla che ha comunque dei limiti.

Come anticipato da Speranza in Aula, per accedere alla zona bianca una Regione o Provincia Autonoma dovrà avere un Rt inferiore a 1 e un’incidenza di non più di 50 casi Covid ogni 100mila abitanti a settimana.

Quali Regioni in zona bianca dal 16 gennaio?

Nessuna, almeno nel breve periodo. In una situazione epidemiologica come quella in cui ci troviamo oggi, il raggiungimento della zona bianca appare lontano per quasi tutte le Regioni visto che, come sottolineato dal ministro Speranza, abbiamo al momento “12 Regioni a rischio alto che entreranno in fascia arancione dal 16 gennaio, 8 a rischio moderato di cui 2 in bilico e solo 1 Regione con rischio basso”.

La direzione che il Governo intende intraprendere con il nuovo Dpcm è quella del rigore. Obiettivo: evitare la terza ondata che sembra ormai inevitabile e dare respiro al sistema sanitario ancora sofferente. Ecco perché la zona bianca al momento è più uno strumento per infondere speranza e fiducia che una concreta possibilità

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