Il Covid è in una situazione
di rapido peggioramento: il Governo pensa ad un DPCM da approvare urgentemente qualora
i contagi giornalieri dovessero toccare la quota dei 40.000
DA OGGI IL NUOVO DPCM - Oggi
entra in vigore il nuovo DPCM; mentre gli italiani stanno cercando di capire
cosa si può fare e cosa no, al Governo si sta riflettendo sulla possibilità di
introdurre ulteriori restrizioni e divieti nel caso in cui la situazione
contagi dovesse peggiorare ancora prima del 6 aprile 2021 - scadenza del provvedimento
entrato in vigore oggi.
L’EVOLUZIONE DIE CONTAGI
- Si sta ragionando su una serie di misure da approvare qualora le fasce di
colore dovessero non bastare più. Il Ministro della Salute, Roberto Speranza,
aveva anticipato che “le prossime settimane non sarebbero state affatto
semplici”; come lui anche i Governatori delle Regioni, sempre più preoccupati
per la crescita dei contagi e per le conseguenze sul sistema sanitario. E nelle
ultime ore c’è anche l’allarme lanciato da Bertolaso: il consulente per la
campagna vaccinale della Lombardia ha spiegato che presto “tutta Italia
potrebbe passare in zona rossa”.
I NUMERI - Tutti sono
convinti che i numeri andranno a peggiorare: questa settimana l’indice Rt è
salito a 1,06 e sono sempre più le Regioni che passano nella zona arancione
(con tendenza al rosso).
LE
PREVISIONI - La terza ondata
spaventa ed è per questo che il Governo sta correndo ai ripari pensando ad una
serie di divieti e restrizioni da introdurre qualora la situazione dovesse
precipitare. Il nuovo DPCM sarà in scadenza il 6 aprile, ma non ci saranno
problemi ad intervenire in anticipo qualora i dati dovessero peggiorare in
maniera improvvisa.
Covid, DPCM anticipato in caso di 40 mila
contagi al giorno
Secondo il Corriere della
Sera, sarebbe di 40.000 contagi al giorno la soglia critica che porterebbe il
Governo ad intervenire in maniera tempestiva con un nuovo DPCM. Nella giornata
di ieri sono stati 24.036 i nuovi casi, quindi questa soglia è ancora lontana.
Le varianti del virus però corrono più in fretta rispetto al ceppo originario
ed è per questo che non si esclude un rapido peggioramento.
LE PREOCCUPAZIONI - Ma
preoccupa anche il numero dei posti occupati nelle terapie intensive: sono
2.525, attualmente, i posti occupati, con la soglia di “sicurezza” fissata a
3.000.
LOCKDOWN - Per il
momento, comunque, non sembra si sia parlato di lockdown: prima di pensare a
quella che è la soluzione più estrema, che si vuole assolutamente evitare, si
ragionerà ad una serie di nuovi divieti e restrizioni in modo da limitare la
diffusione del Covid.
Nuovo DPCM d’urgenza: quali misure?
Per il momento sono due
le misure sulle quali sembra si stia ragionando nei vertici che si sono tenuti
in queste ore per valutare cosa fare qualora i contagi giornalieri dovessero
tornare a crescere come nell’autunno scorso, toccando quota 40.000 casi.
LIMITAZIONE NEI
SPOSTAMENTI - Nel dettaglio, sul tavolo c’è l’idea di anticipare il coprifuoco
di una o due ore, limitando di fatto tutti gli spostamenti dopo le 21:00/20:00,
eccetto quelli motivati da necessità. Sono lontani i tempi - ma si tratta
solamente di qualche settimana fa, a conferma di come può peggiorare in fretta
la situazione con le varianti in campo - in cui le Regioni chiedevano di aprire
i ristoranti anche la sera.
I POSSIBILI DIVIETI - altri
divieti con un DPCM d’urgenza riguarderebbero gli spostamenti, ma il Corriere
non precisa di quali limitazioni si tratta (anche perché bisogna considerare
che in zona arancione vi è già il divieto di spostarsi dal Comune, mentre in
zona rossa sono vietati tutti gli spostamenti non necessari). Ad esempio,
potrebbero essere limitazioni per le visite a parenti e amici, i quali
sarebbero vietati anche nelle Regioni gialle e arancioni.
E ancora: potrebbe
esserci la chiusura di alcuni esercizi commerciali. Oltretutto, il Comitato
Tecnico Scientifico in queste ore ha chiarito che la chiusura delle scuole ha
senso solamente se nel frattempo si applicano anche altre restrizioni.
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