I primi saturimetri sono stati acquistati grazie alle donazioni raccolte dalla Sip. Federfarma si occuperà della distribuzione sul territorio, che dovrebbe completarsi in uno-due mesi. I dispositivi sono riservati alle persone con patologie respiratorie, come asma e Bpco, o ai nuclei familiari che abbiano un membro con problemi di questo tipo. Questi soggetti, infatti, come sottolinea Luca Richeldi <sono a rischio più alto di complicanze gravi se infettati dal nuovo coronavirus Sars-Cov-2. Proprio il ridotto livello di ossigeno nel sangue, causato da disturbi respiratori e che il saturimetro è in grado di rilevare, è indice infatti del rischio di polmonite interstiziale che rappresenta una complicanza grave del Covid-19. Questi pazienti possono andarvi incontro se infettati e il saturimetro migliora il loro monitoraggio>.
Per questo, secondo i medici sarebbe importante che ogni famiglia avesse un saturimetro in casa, proprio come succede con il termometro.
Saturimetro, a che cosa serve
Il saturimetro è uno strumento molto facile da usare, poco ingombrante, ma che può essere davvero prezioso, specialmente nel contesto della pandemia di Covid-19. Detto anche pulsiossimetro o ossimetro, permette di misurare due parametri molto importanti, indicativi dello stato di salute di un soggetto, che possono variare nel caso in cui la persona contragga il Sars-Cov-2:
–la saturazione di ossigeno dell’emoglobinapresente nel sangue arterioso periferico (definita “SpO2”). Questo parametro indica la quantità di ossigeno assorbita durante la respirazione e presente nel sangue;
-la frequenza cardiaca, cioè il numero di battiti cardiaci al minuto.
Quando viene usato
In genere, il saturimetro viene usato nei pazienti con problematiche respiratorie, come asma, polmonite, enfisema, Bpco, bronchite, malattie cardiache, per valutare la funzionalità dell’apparato respiratorio. È prezioso anche in presenza di Covid-19: la malattia, infatti, può colpire l’apparato respiratorio e diminuire la sua efficienza, causando polmonite. La misurazione della saturazione è una delle misure che permette di monitorare l’andamento della situazione, anche a domicilio: se il valore cala significa che c’è qualcosa che non va. In particolare, è utile la saturazione monitorata durante il test del cammino, che permette di evidenziare un’eventuale comparsa di ipossia.
Come funziona
Esistono vari saturimetri. Quelli per uso domestico, di solito, sono costituiti da una molletta, una sorta di “pinza”, che va fatta aderire correttamente al dito. Nella parte superiore è presente un display, su cui vengono mostrati i risultati. Bastano pochi istanti per conoscere ossigenazione del sangue e frequenza cardiaca. Questi dispositivi funzionano attraverso l’emissione di radiazioni luminose di differente lunghezze d’onda (dai rossi agli infrarossi).
Attenzione: perché la rilevazione avvenga correttamente, il soggetto deve essere calmo e tranquillo, possibilmente fermo, e le dita devono essere calde. Meglio, dunque, sfregare bene il dito prima di inserirlo nel dispositivo e provare dita diverse per scegliere quella che consente di misurare meglio la saturazione. La misurazione è attendibile quando sia la frequenza cardiaca sia il valore della saturazione sono stabili (è sufficiente meno di un minuto)
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